La zona archeologica di Aquinum

La zona archeologica di Aquinum divisa tra due comuni

Le scoperte nella zona archeologica di Aquinum si susseguono

La zona archeologica di Aquinum è divisa come già dicevo all’inizio tra due comuni, e questa situazione di sicuro non facilita i lavori. Ma noi che siamo appassionati di archeologia e di bellezza non vediamo confini a guardiamo a tutto con i soliti occhi avidi di bellezza.

Aquino, porta Romana
Aquino, porta Romana

Le mura difensive, le porte e gli edifici

La zona archeologica di Aquinum era delimitata da mura e fossato

Guardando dal cielo l’area dove sorge la zona archeologica Aquinum, si notano ancora strane righe che solcano i campi. Di tratta dei decumani e dei cardines che si intravvedono ancora dopo circa 2000 anni. Si notano ancora tratti di mura che circondavano la città, e si percepiscono dei lunghi e larghi canali che dovevano circondare la città romana su tre lati. Sul quarto lato la città era protetta da ben tre laghi. Rimangono tracce della Porta Romana, posta sulla via Latina verso nord, e resti di una torre quadrata lungo le mura che fa ipotizzare un sistema difensivo molto ben organizzato.

Aquino capitolium
Aquino capitolium

Visita del Tempio Maggiore, il cosi detto “Capitolium”

L’edificio più imponente della zona archeologica di Aquinum.

In un campo di grano, spuntano i resti del Tempio Maggiore, nato probabilmente sui resti di un luogo religioso più antico, e ancora parzialmente visibile. Secondo una delle tante ricostruzioni fatte, il tempio era posto su un podio e doveva essere a tre celle, con davanti delle file di colonne.. La sua datazione potrebbe risalire alla fine del II secolo a.C. E’ molto più complicato cercare di attribuire il tempio ad una particolare divinità, perché una satira di Giovenale, lo attribuisce a Cerere Elvina, mentre attualmente è stato attribuita a Iuno Popluna grazie a ritrovamenti ed iscrizioni. a poca distanza l’edificio absidato, che per lungo tempo è stato chiamato Tempio di Diana. Purtroppo la mancanza di scavi e di studi non ci ha ancora permesso di comprendere la funzione di questa costruzione.

Visita ai resti dell’anfiteatro di Aquinum

Quando l’Autostrada A1 passa in mezzo ad un edificio romano…

Tra il 1960 ed il 1961 viene costruito il tratto dell’Autostrada del Sole vicino al borgo di Aquino, e viene purtroppo fatto passare sui resti ormai interrati dell’Anfiteatro romano di Aquino. Oggi rimangono sul ciglio della A1, degli elementi radiali, e vicino al confine con questa strada dove prima sorgeva un fabbricato moderno, sono visibili tratti in opus reticolatum, e due corridoi anulari. La sua grandezza non doveva distaccarsi troppo da quella della vicina cittadina di Casinum e doveva essere stato eretto alla meta del I sec. d.C.

Mosaico della zona archeologica di Aquinum
Mosaico della zona archeologica di Aquinum

Il teatro e i nuovi scavi della zona archeologica di Aquinum.

Il tesoro nascosto torna in superficie

Lungo la via Latina che tagliava a metà circa Aquino, appaiono i resti del teatro Romano. Fino a qualche anno fa cresceva sul teatro una splendida vigna, che ormai non esiste più. Restano i 22 setti radiali che sostenevano la media cavea, ed uno spazio di circa 20 metri che doveva ospitare la scaena. Gli ultimi scavi hanno permesso di portare alla luce 3 gradoni ancora presenti, ma non hanno potuto aiutare gli archeologi a datare il monumento. A poca distanza la nuova campagna di scavi ha portato alla luce qualcosa che non si immaginava fosse li: le terme di Aquino! Esse si collocano alla fine del I sec. a.C. anche se alcune zone subirono delle modifiche successivamente.Per ora sono stati scavati una trentina di ambienti, ma molti rimangono ancora da scavate. Aveva 3 ingressi, due frigidaria, uno per gli uomini ed uno per le donne. Il frigidarium femminile era pavimentato con un mosaico bianco e nero, ed una enorme iscrizione con i nomi di due personaggi locali Caius Plotius Albanus e Caius Mevius Festus. Il frigidarium maschile ha un pavimento sempre bicolore, ma presenta una enorme iscrizione con dedica al magistrato Marcus Veccius. Per questo motivo le terme vengono chiamate Vescine. Tra gli altri ambienti scoperti, degne di nota sono le latrine maschili, perfettamente conservate con un mosaico nilotico nel centro, e degli ambienti più piccoli con mosaici di animali africani.

Mosaico della zona archeologica di Aquinum
Mosaico della zona archeologica di Aquinum

Porta Capuana e la via Latina

A spasso con gli antichi Romani nella Zona archeologica di Aquinum.

La struttura romana forse meglio conservata è Porta san Lorenzo, o Capuana, chiamata cosi perché nel periodo medievale era parte della chiesa di San Lorenzo ormai scomparsa. Si tratta di una porta molto possente, che per lungo tempo da posto dubbi di datazione. Secondo le ultime ipotesi non si tratterebbe di una struttura romana, ma medievale. Comunque è caratteristica perché si trova a cavallo del tratto di 250 metri perfettamente conservato della Via Latina, che dopo Fregellae e Fabrateria Nova, entrava ad Aquino. E’ larga circa 3.40 metri ed è costruita in basalto, anche se ci sono degli inserti in calcare bianco, presenta in alcuni tratti un piccolo marciapiede, e scende verso i laghi. Poco pi§ avanti la strada risaliva e passava sotto l’Arco di Marcoantonio, per poi biforcarsi. L’arco di Marcantonio è ancora li, parzialmente sepolto dalla terra, ma non sovrasta più l’antica Via Latina, ma un ruscello. Era un monumento molto semplice, ma decorato con capitelli corinzi, e doveva avere un coronamento superiore ormai scomparso. Il nome all’arco è del tutto privo di fonti.

Mosaico della zona archeologica di Aquinum
Mosaico della zona archeologica di Aquinum

La zona archeologica di Aquinum richiede circa un’ora ed un quarto ed è una piacevole passeggiata.



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